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Sicurezza ambientale e stoccaggio di sostanze pericolose: le figure responsabili

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Quando si verifica un evento che può mettere in pericolo l’incolumità delle persone e la salute dell’ambiente si mettono in campo numerose risorse.

Pensa agli organi preposti alla gestione delle emergenze, ai vigili del fuoco, alle forze dell’ordine che sono chiamati a gestire con non poche difficoltà i sinistri…
Pensa alla popolazione delle aree interessate dagli eventi e al rischio di contaminazione cui è esposta, ai danni ambientali causati dall’imperizia di chi doveva controllare e custodire le infrastrutture o all’inadeguata gestione dell’emergenza…
Pensa alla complessità e all’importanza delle procedure organizzative da mettere in atto per gestire un deposito di merce pericolosa, perché quando si verifica un evento le domande che nascono sono essenzialmente due:
Si poteva evitare?
Chi è il responsabile dei danni provocati dall’evento?
Due domande che ci portano al nocciolo della questione, e cioè all’opportunità di evitare o limitare la ricorrenza dei rischi adottando misure preventive per ridurre i danni causati alle persone e all’ambiente e l’impiego di risorse preposte alla gestione delle emergenze.
La prevenzione dei rischi consente di evitare o almeno limitare la vastità dei danni causati dai sinistri. La rilevazione precoce del principio di incendio consente una gestione dell’emergenza più agevole.
L’obiettivo cui le misure preventive mirano è far intervenire gli organi preposti prima che gli eventi assumano proporzioni devastanti.
Sia ben chiaro, l’adozione delle misure preventive è di competenza di chi custodisce merci e sostanze pericolose.
Di conseguenza se si verifica un evento il responsabile dei danni è colui che non ha provveduto ad adottare misure di prevenzione adeguate.
Cosa rischia chi provoca un incendio?
La giurisprudenza considera Incendio quel fuoco di notevoli dimensioni, che può propagarsi rapidamente ed è difficile da spegnere.
Nel definire la punibilità dell’incendio la giurisprudenza valuta principalmente due fattori: la colpa e il dolo.

La colpa è l’atteggiamento di imperizia dell’agente, che agisce in modo imprudente, senza osservare le prescrizioni di legge e sottovalutando le conseguenze delle sue azioni.
L’atteggiamento doloso invece è tipico di chi agisce consapevolmente per causare danni.
Il reato di incendio è punito secondo le norme del codice penale, in base alle conseguenze che possono essere causate alla pubblica incolumità.
L’art. 423 del codice penale punisce con la reclusione da uno a cinque anni chi commette il reato di incendio colposo, a seguito di una condotta “imprudente” dalla quale scaturiscano conseguenze per la pubblica incolumità.
Laddove invece si ravvisi la volontà di danneggiare una cosa propria o altrui impiegando il fuoco, senza considerare le conseguenze e il “pericolo di incendio che potrebbe sorgere per la pubblica incolumità” l’art. 424 c.p. punisce chi commette il reato con la reclusione da sei mesi a due anni.
Se al danneggiamento segue l’incendio si applica l’art. 423 con pena ridotta.
L’elemento che fa la differenza tra il reato di incendio e il reato di danneggiamento seguito da incendio, regolati rispettivamente dagli art. 423 c.p. e art. 424 c.p., è l’elemento psicologico del reato.
Nel determinare la punibilità dell’incendio si va a valutare l’atteggiamento che assume chi compie l’azione, e si considera la sua eventuale consapevolezza di “esporre al pericolo” un numero indeterminato di persone.

“La regola è che se appicchi del fuoco ad una cosa tua, senza esporre al pericolo di incendio un numero indeterminato di persone, non incorri nel reato di incendio.”

Diversamente se appicchi un fuoco ad un bene con l’intento di cagionare un danno ad un numero indeterminato di persone sei punibile con la reclusione da tre a sette anni per aver commesso reato di incendio doloso.
Se invece il tuo intento è danneggiare un bene e l’incendio che ne segue è solo conseguenza di una tua omissione, si applicano le disposizioni dell’art. 423 del c.p., ma la pena è ridotta.

Le Figure Responsabili

Le prescrizioni legali che il gestore di un deposito di sostanze pericolose è tenuto a osservare sono molteplici e riguardano la sicurezza sul lavoro, la protezione antincendio, la protezione delle acque, l’igiene dell’aria e la protezione degli impianti.

Il mancato rispetto lo espone a procedimenti penali, al pagamento di sanzioni amministrative e alla riduzione delle prestazioni assicurative.

Il gestore del deposito spesso coincide con il Legale Rappresentante ed è tenuto a designare e nominare le persone coinvolte nell’esecuzione del piano di emergenza:

  • il Dirigente o Quadro;
  • i Preposti incaricati dell’attuazione delle misure di gestione delle emergenze;
  • il Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) ed eventuali addetti (ASPP);
  • il Medico Competente, che partecipa con l’RSPP alla stesura del Documento di Valutazione del Rischio Chimico e svolge gli accertamenti sanitari al personale lavorativo;
  • il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza;
  • gli addetti al Primo Soccorso e Antincendio.

Ad esclusione del RLS, tutte le figure sopra indicate, avendo dei compiti esplicitati nel TUS (D.lgs. 81/08 e s.m.i.), hanno anche responsabilità ben precise che, in caso di malattia professionale o infortunio, possono tramutarsi, laddove sia appurata negligenza, imperizia o dolo, in sanzioni amministrative o penali.

Il Dirigente è una figura che si colloca gerarchicamente appena sotto quella del datore di lavoro e, in base alle specifiche competenze possedute e ai compiti assegnati, applica le direttive del datore di lavoro e vigila sul corretto svolgimento dell’attività lavorativa.

Il Preposto sorveglia i lavoratori e vigila sulla corretta adozione delle misure di sicurezza da parte dei lavoratori. La sua attività dipende dalla specificità dell’incarico ricevuto e dalle competenze possedute. La responsabilità rispetto un evento è inferiore rispetto a quella del datore di lavoro.

Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione deve possedere le capacità e i requisiti professionali stabiliti dal D.lgs. 81/08 e s.m.i. e, oltre a redigere il DVR, svolge attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori, finalizzata a garantire un alto grado di qualità della vita lavorativa. Individua e valuta i fattori di rischio al fine di indicare adeguate misure di sicurezza dei luoghi di lavoro. Elabora procedure di sicurezza, diffonde programmi di informazione e formazione tra i lavoratori. Coordina il servizio di prevenzione e protezione dai rischi.

Il Medico Competente partecipa al servizio di prevenzione e protezione dai rischi individuando i protocolli sanitari da applicare e sottoponendo i lavoratori ad accertamenti di legge per poterne accertare l’idoneità lavorativa, lo stato di salute, la presenza di patologie da stress correlato al lavoro ed eventuali dipendenze.

Il rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, come suggerisce il nome, è la persona cui i lavoratori possono fare riferimento per essere rappresentati nei loro diritti e per restare informati di tutte le disposizioni aziendali.

L’Addetto alla lotta antincendio è addestrato a intervenire (insieme ad altri componenti del nucleo) per prevenire incendi e limitare i danni. Periodicamente controlla la sicurezza dei luoghi informando il datore di lavoro nel caso in cui rilevi qualche anomalia che potrebbe compromettere la sicurezza e la salute dei luoghi e dei lavoratori. Viene individuato tra i lavoratori, opportunamente formato a gestire le emergenze e designato dal datore di lavoro a compiere le manovre idonee a prestare i primi soccorsi, in attesa dell’intervento di organi specifici.

Considerata la vastità, l’elenco sottostante illustra gli argomenti di approfondimento: scegli quello che più ti interessa, oppure scarica l’articolo intero in PDF.

Cosa è che spinge una persona ad appiccare un fuoco?
Vendetta, goliardia, incoscienza… le prime parole cui hai pensato forse. Ebbene le ragioni possono essere tante e una cosa è certa, molte persone agiscono trascurando le conseguenze delle proprie azioni su un numero indeterminato di persone.
Quello che è un gesto rivolto a soddisfare una particolare esigenza, per esempio distruggere una cosa tua, può causare danni notevoli all’ambiente e alle persone.

La Telepresenza BOR è un’efficace misura di prevenzione e protezione per gestire e disciplinare a distanza gli accessi ai depositi di merci e sostanze pericolose, ed evitare rischi e pericoli legati alla presenza nelle strutture di soggetti non autorizzati e sconosciuti.

I benefici della Telepresenza BOR

L’impianto di monitoraggio BOR è costantemente supervisionato in tempo reale dalla piattaforma tecnologica BOR da un supervisore e un operatore di telecontrollo.

Il supervisore monitora e mantiene l’efficienza tecnologica dell’impianto: controlla h24 che le apparecchiature siano efficienti, e appena rileva una qualsiasi anomalia si adopera per garantire il mantenimento tecnologico dell’impianto e informa il proprietario, consentendogli di essere a conoscenza dell’anomalia e di disporre una soluzione. 

Postazione tecnologica di monitoraggio

L’operatore di Telecontrollo analizza i flussi video generati dall’intelligenza artificiale e valuta la pericolosità degli eventi, evitando così i falsi positivi e agendo solo su evento certo, per garantire la sicurezza dei luoghi e la tutela dell’incolumità delle persone.

Questo significa che il titolare dell’impianto saprà sempre quando le apparecchiature sono in stato di anomalia, e potrà contare sull’assistenza tecnica da remoto del reparto Help Desk oppure disporre di un intervento di manutenzione dei tecnici BOR sul posto.

Sarà informato solo su eventi certi! Potrà dire addio a notifiche di falsi positivi, che disturbano il suo sonno.

Le aziende che usano la nostra piattaforma tecnologica sanno di poter contare su un sistema altamente tecnologico supervisionato da professionisti esperti di Telepresenza, che ha consentito loro di virtualizzare i processi di controllo.

Il connubio Tecnologia/Uomo che si realizza con la TELEPRESENZA BOR nel processo di virtualizzazione della tradizionale figura del guardiano sul posto, si conferma efficace nel 99,99% dei casi, e dobbiamo dare merito al coraggio che mostrano ogni volta gli organi preposti alla gestione delle emergenze nel completare l’attività di controllo della corretta utilizzazione delle infrastrutture con il pronto intervento.

Chi ha un guardiano sa di doverne tutelare la salute e la sicurezza mediante una corretta gestione dello spazio di lavoro e dei turni di riposo fisiologico.  

Per disporre di un modesto servizio di guardiania, se l’azienda è medio/piccola, occorre:

– assumere almeno tre persone in grado di sorvegliare tutti i punti, 

– assicurare altrettanti stipendi, 

– fornire una copertura assicurativa contro i rischi di minacce, aggressioni e infortuni, 

– garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro e turni di riposo fisiologico per la tutela della salute.

In caso di sinistro o infortunio, il “responsabile” è il gestore del deposito insieme alle altre figure previste nell’Organigramma della sicurezza!

La Telepresenza BOR è pensata per rendere “più accessibile”, sicuro ed efficace il servizio di guardiania.

Abbiamo allestito migliaia di punti di controllo in tutta Italia, per svolgere le tipiche attività di un guardiano, ma da remoto e in tempo reale!

Chi si affida a BOR non dovrà più preoccuparsi della gestione dello spazio di lavoro del guardiano, dei turni di riposo, della sicurezza e della sua salute. 

Con un solo servizio tecnologico può:

  • risparmiare fino al 70% dei costi, 
  • riqualificare il tuo guardiano inserendolo nella produzione, 
  • aumentare la sicurezza dei luoghi e il fatturato.

Conclusioni

Nell’ambito della Sicurezza, la Telepresenza BOR rappresenta un’efficace misura di prevenzione e protezione contro i rischi di incendio ed esplosione, allagamento, infortuni, minacce e aggressioni sui luoghi di lavoro.

Il gestore di un deposito di sostanze pericolose nell’organizzare la sua attività deve tener conto di tutti i possibili rischi cui sono esposti i lavoratori e che sono legati alla specificità dell’attività prestazionale che sono chiamati a svolgere.

Egli è responsabile civilmente e penalmente della sicurezza dei luoghi di lavoro e della salute dei lavoratori.

È suo obbligo elaborare un piano di emergenza, indicando le misure già adottate per prevenire sinistri e anomalie e provvedere a un’adeguata formazione dei lavoratori.

Il piano di emergenza contiene l’indicazione dei nomi e rispettive funzioni delle persone incaricate dal gestore per la gestione degli eventi e per il coordinamento delle misure di intervento interne ed esterne.

Il gestore che adotta la telepresenza BOR, come misura di prevenzione e protezione contro i rischi di incendio, allagamento, infortuni, minacce e aggressioni sui luoghi di lavoro, può aggiornare il piano di emergenza e DVR facendo menzione dell’avvenuta installazione presso la struttura dell’innovativo impianto di monitoraggio e dell’attivazione del servizio di portierato e guardiania in Telepresenza.

L’adozione della TELEPRESENZA BOR comporta una generale azione deterrente verso tutti i comportamenti fraudolenti o abnormi che potrebbero invece aver luogo in assenza di impianti audiovisivi, e di tutte le situazioni stressogene legate agli ambienti e ai rischi, perché appena un operatore rileva un’anomalia interagisce con l’ambiente presso cui è installato l’impianto fornendo assistenza e disciplinando gli eventi per normalizzare i parametri rilevati durante il monitoraggio.

L’applicazione di moduli di Intelligenza Artificiale agli impianti di monitoraggio consente di migliorare le prestazioni professionali degli operatori che sono in grado di intervenire da remoto e in tempo reale solo su eventi certi e di fornire documentazione, con foto e immagini video, da poter esibire in sede giudiziaria.

Grazie agli algoritmi dell’intelligenza artificiale, la Tele-presenza BOR è addestrata a riconoscere i comportamenti sospetti e a sviluppare anticipatamente per ogni circostanza un intervento proattivo adeguato, che garantisce un’esperienza di soddisfazione del servizio sempre più positiva.

L’azione di deterrenza per cui è nota BOR, è solo una conseguenza dell’attività di monitoraggio svolto da remoto in telepresenza, che consente a datori di lavoro, dirigenti, preposti, RSPP, ASPP, RLS, medici e lavoratori di vivere serenamente e lavorare senza altre preoccupazioni.

Se ti è stato utile questo articolo condividilo con i tuoi contatti. Se invece desideri informazioni più dettagliate sull’esclusivo servizio di portierato e guardiania virtuale che svolgiamo in Tele-presenza, contattaci e richiedi una consulenza gratuita.

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Sicurezza ambientale e stoccaggio di sostanze pericolose: le figure responsabili
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Pensa alla popolazione delle aree interessate dagli eventi e al rischio di contaminazione cui è esposta, ai danni ambientali causati dall’imperizia di chi doveva controllare e custodire le infrastrutture o all’inadeguata gestione dell’emergenza…
Pensa alla complessità e all’importanza delle procedure organizzative da mettere in atto per gestire un deposito di merce pericolosa, perché quando si verifica un evento le domande che nascono sono essenzialmente due:
Si poteva evitare?
Chi è il responsabile dei danni provocati dall’evento?
Due domande che ci portano al nocciolo della questione, e cioè all’opportunità di evitare o limitare la ricorrenza dei rischi adottando misure preventive per ridurre i danni causati alle persone e all’ambiente e l’impiego di risorse preposte alla gestione delle emergenze.
La prevenzione dei rischi consente di evitare o almeno limitare la vastità dei danni causati dai sinistri. La rilevazione precoce del principio di incendio consente una gestione dell’emergenza più agevole.
L’obiettivo cui le misure preventive mirano è far intervenire gli organi preposti prima che gli eventi assumano proporzioni devastanti.
Sia ben chiaro, l’adozione delle misure preventive è di competenza di chi custodisce merci e sostanze pericolose.
Di conseguenza se si verifica un evento il responsabile dei danni è colui che non ha provveduto ad adottare misure di prevenzione adeguate.
Cosa rischia chi provoca un incendio?
La giurisprudenza considera Incendio quel fuoco di notevoli dimensioni, che può propagarsi rapidamente ed è difficile da spegnere.
Nel definire la punibilità dell’incendio la giurisprudenza valuta principalmente due fattori: la colpa e il dolo.

La colpa è l’atteggiamento di imperizia dell’agente, che agisce in modo imprudente, senza osservare le prescrizioni di legge e sottovalutando le conseguenze delle sue azioni.
L’atteggiamento doloso invece è tipico di chi agisce consapevolmente per causare danni.
Il reato di incendio è punito secondo le norme del codice penale, in base alle conseguenze che possono essere causate alla pubblica incolumità.
L’art. 423 del codice penale punisce con la reclusione da uno a cinque anni chi commette il reato di incendio colposo, a seguito di una condotta “imprudente” dalla quale scaturiscano conseguenze per la pubblica incolumità.
Laddove invece si ravvisi la volontà di danneggiare una cosa propria o altrui impiegando il fuoco, senza considerare le conseguenze e il “pericolo di incendio che potrebbe sorgere per la pubblica incolumità” l’art. 424 c.p. punisce chi commette il reato con la reclusione da sei mesi a due anni.
Se al danneggiamento segue l’incendio si applica l’art. 423 con pena ridotta.
L’elemento che fa la differenza tra il reato di incendio e il reato di danneggiamento seguito da incendio, regolati rispettivamente dagli art. 423 c.p. e art. 424 c.p., è l’elemento psicologico del reato.
Nel determinare la punibilità dell’incendio si va a valutare l’atteggiamento che assume chi compie l’azione, e si considera la sua eventuale consapevolezza di “esporre al pericolo” un numero indeterminato di persone.

“La regola è che se appicchi del fuoco ad una cosa tua, senza esporre al pericolo di incendio un numero indeterminato di persone, non incorri nel reato di incendio.”

Diversamente se appicchi un fuoco ad un bene con l’intento di cagionare un danno ad un numero indeterminato di persone sei punibile con la reclusione da tre a sette anni per aver commesso reato di incendio doloso.
Se invece il tuo intento è danneggiare un bene e l’incendio che ne segue è solo conseguenza di una tua omissione, si applicano le disposizioni dell’art. 423 del c.p., ma la pena è ridotta.

Le Figure Responsabili

Le prescrizioni legali che il gestore di un deposito di sostanze pericolose è tenuto a osservare sono molteplici e riguardano la sicurezza sul lavoro, la protezione antincendio, la protezione delle acque, l’igiene dell’aria e la protezione degli impianti.

Il mancato rispetto lo espone a procedimenti penali, al pagamento di sanzioni amministrative e alla riduzione delle prestazioni assicurative.

Il gestore del deposito spesso coincide con il Legale Rappresentante ed è tenuto a designare e nominare le persone coinvolte nell’esecuzione del piano di emergenza:

  • il Dirigente o Quadro;
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Ad esclusione del RLS, tutte le figure sopra indicate, avendo dei compiti esplicitati nel TUS (D.lgs. 81/08 e s.m.i.), hanno anche responsabilità ben precise che, in caso di malattia professionale o infortunio, possono tramutarsi, laddove sia appurata negligenza, imperizia o dolo, in sanzioni amministrative o penali.

Il Dirigente è una figura che si colloca gerarchicamente appena sotto quella del datore di lavoro e, in base alle specifiche competenze possedute e ai compiti assegnati, applica le direttive del datore di lavoro e vigila sul corretto svolgimento dell’attività lavorativa.

Il Preposto sorveglia i lavoratori e vigila sulla corretta adozione delle misure di sicurezza da parte dei lavoratori. La sua attività dipende dalla specificità dell’incarico ricevuto e dalle competenze possedute. La responsabilità rispetto un evento è inferiore rispetto a quella del datore di lavoro.

Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione deve possedere le capacità e i requisiti professionali stabiliti dal D.lgs. 81/08 e s.m.i. e, oltre a redigere il DVR, svolge attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori, finalizzata a garantire un alto grado di qualità della vita lavorativa. Individua e valuta i fattori di rischio al fine di indicare adeguate misure di sicurezza dei luoghi di lavoro. Elabora procedure di sicurezza, diffonde programmi di informazione e formazione tra i lavoratori. Coordina il servizio di prevenzione e protezione dai rischi.

Il Medico Competente partecipa al servizio di prevenzione e protezione dai rischi individuando i protocolli sanitari da applicare e sottoponendo i lavoratori ad accertamenti di legge per poterne accertare l’idoneità lavorativa, lo stato di salute, la presenza di patologie da stress correlato al lavoro ed eventuali dipendenze.

Il rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, come suggerisce il nome, è la persona cui i lavoratori possono fare riferimento per essere rappresentati nei loro diritti e per restare informati di tutte le disposizioni aziendali.

L’Addetto alla lotta antincendio è addestrato a intervenire (insieme ad altri componenti del nucleo) per prevenire incendi e limitare i danni. Periodicamente controlla la sicurezza dei luoghi informando il datore di lavoro nel caso in cui rilevi qualche anomalia che potrebbe compromettere la sicurezza e la salute dei luoghi e dei lavoratori. Viene individuato tra i lavoratori, opportunamente formato a gestire le emergenze e designato dal datore di lavoro a compiere le manovre idonee a prestare i primi soccorsi, in attesa dell’intervento di organi specifici.

Considerata la vastità, l'elenco sottostante illustra gli argomenti di approfondimento: scegli quello che più ti interessa, oppure scarica l'articolo intero in PDF.

Cosa è che spinge una persona ad appiccare un fuoco?
Vendetta, goliardia, incoscienza… le prime parole cui hai pensato forse. Ebbene le ragioni possono essere tante e una cosa è certa, molte persone agiscono trascurando le conseguenze delle proprie azioni su un numero indeterminato di persone.
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I benefici della Telepresenza BOR

L'impianto di monitoraggio BOR è costantemente supervisionato in tempo reale dalla piattaforma tecnologica BOR da un supervisore e un operatore di telecontrollo.

Il supervisore monitora e mantiene l'efficienza tecnologica dell'impianto: controlla h24 che le apparecchiature siano efficienti, e appena rileva una qualsiasi anomalia si adopera per garantire il mantenimento tecnologico dell'impianto e informa il proprietario, consentendogli di essere a conoscenza dell'anomalia e di disporre una soluzione. 

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L'operatore di Telecontrollo analizza i flussi video generati dall'intelligenza artificiale e valuta la pericolosità degli eventi, evitando così i falsi positivi e agendo solo su evento certo, per garantire la sicurezza dei luoghi e la tutela dell'incolumità delle persone.

Questo significa che il titolare dell’impianto saprà sempre quando le apparecchiature sono in stato di anomalia, e potrà contare sull'assistenza tecnica da remoto del reparto Help Desk oppure disporre di un intervento di manutenzione dei tecnici BOR sul posto.

Sarà informato solo su eventi certi! Potrà dire addio a notifiche di falsi positivi, che disturbano il suo sonno.

Le aziende che usano la nostra piattaforma tecnologica sanno di poter contare su un sistema altamente tecnologico supervisionato da professionisti esperti di Telepresenza, che ha consentito loro di virtualizzare i processi di controllo.

Il connubio Tecnologia/Uomo che si realizza con la TELEPRESENZA BOR nel processo di virtualizzazione della tradizionale figura del guardiano sul posto, si conferma efficace nel 99,99% dei casi, e dobbiamo dare merito al coraggio che mostrano ogni volta gli organi preposti alla gestione delle emergenze nel completare l'attività di controllo della corretta utilizzazione delle infrastrutture con il pronto intervento.

Chi ha un guardiano sa di doverne tutelare la salute e la sicurezza mediante una corretta gestione dello spazio di lavoro e dei turni di riposo fisiologico.  

Per disporre di un modesto servizio di guardiania, se l'azienda è medio/piccola, occorre:

- assumere almeno tre persone in grado di sorvegliare tutti i punti, 

- assicurare altrettanti stipendi, 

- fornire una copertura assicurativa contro i rischi di minacce, aggressioni e infortuni, 

- garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro e turni di riposo fisiologico per la tutela della salute.

In caso di sinistro o infortunio, il "responsabile" è il gestore del deposito insieme alle altre figure previste nell’Organigramma della sicurezza!

La Telepresenza BOR è pensata per rendere "più accessibile", sicuro ed efficace il servizio di guardiania.

Abbiamo allestito migliaia di punti di controllo in tutta Italia, per svolgere le tipiche attività di un guardiano, ma da remoto e in tempo reale!

Chi si affida a BOR non dovrà più preoccuparsi della gestione dello spazio di lavoro del guardiano, dei turni di riposo, della sicurezza e della sua salute. 

Con un solo servizio tecnologico può:

  • risparmiare fino al 70% dei costi, 
  • riqualificare il tuo guardiano inserendolo nella produzione, 
  • aumentare la sicurezza dei luoghi e il fatturato.

Conclusioni

Nell’ambito della Sicurezza, la Telepresenza BOR rappresenta un’efficace misura di prevenzione e protezione contro i rischi di incendio ed esplosione, allagamento, infortuni, minacce e aggressioni sui luoghi di lavoro.

Il gestore di un deposito di sostanze pericolose nell’organizzare la sua attività deve tener conto di tutti i possibili rischi cui sono esposti i lavoratori e che sono legati alla specificità dell’attività prestazionale che sono chiamati a svolgere.

Egli è responsabile civilmente e penalmente della sicurezza dei luoghi di lavoro e della salute dei lavoratori.

È suo obbligo elaborare un piano di emergenza, indicando le misure già adottate per prevenire sinistri e anomalie e provvedere a un’adeguata formazione dei lavoratori.

Il piano di emergenza contiene l’indicazione dei nomi e rispettive funzioni delle persone incaricate dal gestore per la gestione degli eventi e per il coordinamento delle misure di intervento interne ed esterne.

Il gestore che adotta la telepresenza BOR, come misura di prevenzione e protezione contro i rischi di incendio, allagamento, infortuni, minacce e aggressioni sui luoghi di lavoro, può aggiornare il piano di emergenza e DVR facendo menzione dell’avvenuta installazione presso la struttura dell’innovativo impianto di monitoraggio e dell’attivazione del servizio di portierato e guardiania in Telepresenza.

L’adozione della TELEPRESENZA BOR comporta una generale azione deterrente verso tutti i comportamenti fraudolenti o abnormi che potrebbero invece aver luogo in assenza di impianti audiovisivi, e di tutte le situazioni stressogene legate agli ambienti e ai rischi, perché appena un operatore rileva un’anomalia interagisce con l’ambiente presso cui è installato l’impianto fornendo assistenza e disciplinando gli eventi per normalizzare i parametri rilevati durante il monitoraggio.

L’applicazione di moduli di Intelligenza Artificiale agli impianti di monitoraggio consente di migliorare le prestazioni professionali degli operatori che sono in grado di intervenire da remoto e in tempo reale solo su eventi certi e di fornire documentazione, con foto e immagini video, da poter esibire in sede giudiziaria.

Grazie agli algoritmi dell’intelligenza artificiale, la Tele-presenza BOR è addestrata a riconoscere i comportamenti sospetti e a sviluppare anticipatamente per ogni circostanza un intervento proattivo adeguato, che garantisce un’esperienza di soddisfazione del servizio sempre più positiva.

L’azione di deterrenza per cui è nota BOR, è solo una conseguenza dell’attività di monitoraggio svolto da remoto in telepresenza, che consente a datori di lavoro, dirigenti, preposti, RSPP, ASPP, RLS, medici e lavoratori di vivere serenamente e lavorare senza altre preoccupazioni.

Se ti è stato utile questo articolo condividilo con i tuoi contatti. Se invece desideri informazioni più dettagliate sull’esclusivo servizio di portierato e guardiania virtuale che svolgiamo in Tele-presenza, contattaci e richiedi una consulenza gratuita.

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