
La violenza è un fenomeno in forte crescita, difficile da gestire, che produce effetti fisici e psicologici e condiziona le capacità produttive dei soggetti che la subiscono.
[prisna-google-website-translator]
I settori più colpiti sono quelli in cui c’è un contatto diretto con le persone, i clienti, i pazienti, i passeggeri.
La violenza fisica cui siamo abituati a pensare è quella praticata ai danni di chi gestisce beni di un certo valore: banche, farmacie, gioiellerie, ma sono in forte crescita gli episodi ai danni di operatori impiegati nel trasporto e nei servizi pubblici, vigili del fuoco, docenti e operatori sanitari.
La probabilità che un operatore sanitario finisca vittima di aggressioni sul luogo di lavoro è quattro volte superiore: soprattutto coloro che operano in Terapia Intensiva e in Psichiatria sono più esposti alla violenza da parte dei pazienti, dei parenti e visitatori che spesso agiscono sotto l’effetto di droghe o alcol o sono presi dalla disperazione per aver perso una persona cara.
Uno degli ultimi episodi di violenza è capitato a Napoli ed ha riempito le pagine dei notiziari per diversi giorni: i parenti di un giovane paziente morto, hanno distrutto l’intero reparto del pronto soccorso.
Aggressioni ed episodi di violenza influiscono negativamente sull’equilibrio psicofisico: medici, infermieri, docenti, vigili del fuoco, forze dell’ordine, operatori del trasporto urbano e dipendenti in genere, devono poter lavorare serenamente, senza sentirsi minacciati dal rischio di subire aggressioni.
La violenza può assumere tante sfumature diverse, può essere verbale e concretizzarsi in bullismo o mobbing, può essere laterale, quando è praticata da un collega verso un altro collega, oppure fisica.
La violenza fisica può essere perpetrata con l’ausilio di armi e può diventare fatale.
I dati raccolti sul fenomeno della violenza sui luoghi di lavoro nel mondo, sono sconcertanti. I numeri sono in crescita negli Stati Uniti, dove gli omicidi rappresentano il 10% delle cause di morte sul lavoro, in Europa, dove il 6% dei lavoratori dichiara di aver subito violenza laterale da parte di colleghi e di aver lasciato il lavoro, e in Italia, dove tuttavia la media è più bassa, ma solo perché c’è una minore tendenza alla denuncia, dovuta alla sfiducia nella possibilità di prevenire i rischi.
Se ti è stato utile questo articolo condividilo con i tuoi contatti. Se invece desideri informazioni più dettagliate sull’esclusivo servizio di portierato e guardiania virtuale che svolgiamo in Tele-presenza, contattaci e richiedi una consulenza gratuita.
Iscriviti alla Newsletter per non perdere nessun articolo
Submit your review | |
1 2 3 4 5 | |
Submit Cancel |


- by Carmelina Moccia
- on 10 Aprile 2020
One Response
Pretty! This has been an incredibly wonderful post. Thanks for providing this info.|