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Furti in aziende: cosa fare per proteggersi dai ladri

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Cantiere

Quando pensiamo ai ladri li mettiamo in relazione alla casa, ai valori in essa contenuti e ci soffermiamo a valutare il danno morale ed economico che consegue da un furto. Tuttavia i furti non avvengono solo nelle abitazioni, nei negozi o per strada.

Secondo le ultime stime stilate dalle forze dell’ordine, l’anno 2018 è stato classificato come l’anno più ricco di eventi intrusivi a danno di aziende. Da nord a sud i malfattori hanno colpito aziende note e meno note, riuscendo spesso a portare a segno colpi davvero fortunati.

Quali sono le aziende più esposte al rischio di intrusione?

Indifferentemente che si trovino al Nord Italia o al Sud le aziende agricole, i cantieri edili, le aziende che trattano materie plastiche, metalli, pellami, gomma sono le più esposte; non fanno eccezione supermercati e depositi di stoccaggio della merce.

Come agiscono i ladri?

Di solito prima di un furto in un’azienda specifica i ladri sottraggono camion, furgoni e mezzi pesanti da depositi di altre aziende, sostituiscono le targhe e si procurano, magari rubandole, attrezzature necessarie a compiere il furto.

Quali tecniche utilizzano per entrare?

Arrivati sul posto, tagliano le recinzioni metalliche, abbattono muri di cinta, usano camion ariete per strappare cancelli e inferriate, sfondano vetri…

Quali danni provocano alle strutture?

I danni provocati alle strutture sono notevoli. Pensiamo all’abbattimento dei muri di cinta: è una pratica molto diffusa per entrare in due aziende attigue e sottrarre beni in entrambe. Come già detto, per entrare spesso usano mezzi pesanti per strappare cancelli e inferriate. La rilevazione dei danni materiali a seguito di un’intrusione è solo un aspetto dell’impatto che consegue all’evento.

Immaginiamo di entrare in un’azienda che è stata appena derubata… innanzitutto quantifichiamo la merce sottratta, i danni alle strutture, le attrezzature da lavoro rubate. Di solito è il proprietario dell’azienda che insieme alle forze dell’ordine esegue questa analisi e gestisce l’emergenza. In molti casi l’attività dell’azienda è sospesa per alcuni giorni, con ulteriori perdite derivanti dal fermo produttivo.

In conclusione possiamo affermare che l’evento intrusivo arreca danni materiali, economici e non ultimi danni psicologici, per le pratiche relative alla denuncia dell’evento e la ripresa dell’attività produttiva.

Quale atteggiamento bisogna assumere per limitare i rischi di intrusione?

Le forze dell’ordine, considerata la recrudescenza del fenomeno, raccomandano di assumere comportamenti che potrebbero essere scontati, ma dall’analisi dei vari casi di furto portati a termine, sembra che siano in molti a lasciare i mezzi incustoditi o peggio ancora aperti.

  • È importante accertarsi di aver chiuso i mezzi prima ancora di chiudere il cantiere o il deposito;
  • È consigliato fortemente assicurare i mezzi, le attrezzature e le materie in modo da ridurre le eventuali perdite;
  • È raccomandato sorvegliare le aree più esposte a rischio intrusione, attrezzandole di apposito impianto di videosorveglianza attiva e avvalersi di un servizio di portierato a distanza, grazie al quale è possibile monitorare le aree da remoto 24 ore su 24, praticare la dissuasione in caso di intrusione prima che i malfattori arrechino danni e far pervenire le forze dell’ordine in tempo utile per l’eventuale cattura;
  • È necessario denunciare l’evento per aiutare le forze dell’ordine a individuare i malfattori ed eventualmente la refurtiva.

Cosa rubano?

I materiali maggiormente esposti a furto sono le attrezzature da lavoro, i mezzi agricoli, furgoni, camion, attrezzi vari, metalli, gomma, PVC, materiale plastico, pellame, carburante…

Dove nascondono la refurtiva?

Quando pensiamo al furto in un’azienda dobbiamo immaginare un team composto da più persone che compiono azioni diverse in base alla particolare fase del piano da portare a termine: c’è chi si occupa in primis di eseguire sopralluoghi per individuare i possibili punti critici da violare e chi si occupa poi di sottrarre la merce.

Una volta sottratta la merce bisogna nasconderla in attesa di venderla: almeno due persone del team si occuperanno di gestire il magazzino o il capannone di stoccaggio della merce rubata, un’altra si occuperà della vendita e almeno un altro individuo provvederà al trasferimento dei bancali dal deposito ai clienti.

Perché continuano i furti?

La ricettazione della merce rubata è un fenomeno che non conosce fine. C’è un mercato parallelo che si alimenta di merce rubata da ricettare, su cui guadagnare e speculare. Finché ci sarà gente che compra merce rubata, i furti non cesseranno.

Cosa fanno le forze dell’ordine?

Per arginare il fenomeno, le forze dell’ordine conducono centinaia di indagini grazie alle quali riescono a individuare i magazzini di stoccaggio e ad eseguire sequestri di refurtiva e numerosi arresti.

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Secondo le ultime stime stilate dalle forze dell'ordine, l’anno 2018 è stato classificato come l’anno più ricco di eventi intrusivi a danno di aziende. Da nord a sud i malfattori hanno colpito aziende note e meno note, riuscendo spesso a portare a segno colpi davvero fortunati.

Quali sono le aziende più esposte al rischio di intrusione?

Indifferentemente che si trovino al Nord Italia o al Sud le aziende agricole, i cantieri edili, le aziende che trattano materie plastiche, metalli, pellami, gomma sono le più esposte; non fanno eccezione supermercati e depositi di stoccaggio della merce.

Come agiscono i ladri?

Di solito prima di un furto in un’azienda specifica i ladri sottraggono camion, furgoni e mezzi pesanti da depositi di altre aziende, sostituiscono le targhe e si procurano, magari rubandole, attrezzature necessarie a compiere il furto.

Quali tecniche utilizzano per entrare?

Arrivati sul posto, tagliano le recinzioni metalliche, abbattono muri di cinta, usano camion ariete per strappare cancelli e inferriate, sfondano vetri…

Quali danni provocano alle strutture?

I danni provocati alle strutture sono notevoli. Pensiamo all’abbattimento dei muri di cinta: è una pratica molto diffusa per entrare in due aziende attigue e sottrarre beni in entrambe. Come già detto, per entrare spesso usano mezzi pesanti per strappare cancelli e inferriate. La rilevazione dei danni materiali a seguito di un’intrusione è solo un aspetto dell’impatto che consegue all’evento.

Immaginiamo di entrare in un’azienda che è stata appena derubata… innanzitutto quantifichiamo la merce sottratta, i danni alle strutture, le attrezzature da lavoro rubate. Di solito è il proprietario dell’azienda che insieme alle forze dell’ordine esegue questa analisi e gestisce l’emergenza. In molti casi l’attività dell’azienda è sospesa per alcuni giorni, con ulteriori perdite derivanti dal fermo produttivo.

In conclusione possiamo affermare che l’evento intrusivo arreca danni materiali, economici e non ultimi danni psicologici, per le pratiche relative alla denuncia dell’evento e la ripresa dell’attività produttiva.

Quale atteggiamento bisogna assumere per limitare i rischi di intrusione?

Le forze dell’ordine, considerata la recrudescenza del fenomeno, raccomandano di assumere comportamenti che potrebbero essere scontati, ma dall’analisi dei vari casi di furto portati a termine, sembra che siano in molti a lasciare i mezzi incustoditi o peggio ancora aperti.

  • È importante accertarsi di aver chiuso i mezzi prima ancora di chiudere il cantiere o il deposito;
  • È consigliato fortemente assicurare i mezzi, le attrezzature e le materie in modo da ridurre le eventuali perdite;
  • È raccomandato sorvegliare le aree più esposte a rischio intrusione, attrezzandole di apposito impianto di videosorveglianza attiva e avvalersi di un servizio di portierato a distanza, grazie al quale è possibile monitorare le aree da remoto 24 ore su 24, praticare la dissuasione in caso di intrusione prima che i malfattori arrechino danni e far pervenire le forze dell’ordine in tempo utile per l’eventuale cattura;
  • È necessario denunciare l’evento per aiutare le forze dell’ordine a individuare i malfattori ed eventualmente la refurtiva.

Cosa rubano?

I materiali maggiormente esposti a furto sono le attrezzature da lavoro, i mezzi agricoli, furgoni, camion, attrezzi vari, metalli, gomma, PVC, materiale plastico, pellame, carburante…

Dove nascondono la refurtiva?

Quando pensiamo al furto in un’azienda dobbiamo immaginare un team composto da più persone che compiono azioni diverse in base alla particolare fase del piano da portare a termine: c’è chi si occupa in primis di eseguire sopralluoghi per individuare i possibili punti critici da violare e chi si occupa poi di sottrarre la merce.

Una volta sottratta la merce bisogna nasconderla in attesa di venderla: almeno due persone del team si occuperanno di gestire il magazzino o il capannone di stoccaggio della merce rubata, un’altra si occuperà della vendita e almeno un altro individuo provvederà al trasferimento dei bancali dal deposito ai clienti.

Perché continuano i furti?

La ricettazione della merce rubata è un fenomeno che non conosce fine. C’è un mercato parallelo che si alimenta di merce rubata da ricettare, su cui guadagnare e speculare. Finché ci sarà gente che compra merce rubata, i furti non cesseranno.

Cosa fanno le forze dell’ordine?

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