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Coronavirus, in stato di fermo il quarantenne che non indossava mascherina e guanti e che ha aggredito una guardia giurata

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Coronavirus, in stato di fermo il quarantenne che non indossava mascherina e guanti e che ha aggredito una guardia giurata

È stato fermato dai carabinieri mentre cercava di fuggire, il quarantenne di origine italiana senza fissa dimora, che si trova in stato di fermo e che potrebbe essere accusato di tentato omicidio, per aver aggredito la guardia giurata, in servizio presso il punto vendita, che gli ha impedito di entrare perché era senza mascherina e guanti.

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La guardia giurata avendo notato che l’uomo non indossava i dispositivi di protezione individuale, lo ha fermato prima che potesse entrare, ma l’uomo ha reagito colpendolo con una violenta testata.

Non soddisfatto, ha continuato ad infierire contro il vigilante caduto a terra dopo la testata, con numerosi pugni, sotto lo sguardo esterrefatto e impotente di clienti e dipendenti del punto vendita.

La guardia giurata, che è ricoverata all’ospedale di Imperia, ha riportato un violento trauma cranico.

Un episodio simile ma più grave, si è verificato negli Stati Uniti, dove un agente di sicurezza privata è stato ucciso per aver negato l’ingresso nel negozio dove prestava servizio, ad una ragazza che non indossava la mascherina. Il padre della ragazza, irritato dalla decisione dell’agente, gli ha esploso un colpo alla testa. L’agente, trasportato tempestivamente in ospedale, è morto.

È fuori pericolo invece, la guardia giurata irpina rimasta ferita, insieme ad un collega fuori servizio, durante la rapina in banca avvenuta lunedì ad Aversa. Sottoposti entrambi ad intervento chirurgico, sono stati dichiarati fuori pericolo.

La guardia giurata, quando è intervenuta per bloccare uno dei due rapinatori, stava per consegnare i contanti, circa 100mila euro. Il complice intervenuto a supporto del collega ha esploso dieci colpi, ferendo sia la guardia giurata che l’agente fuori servizio.

Circostanze scatenate da finalità diverse, sebbene in tutti i casi si tratta di episodi di violenza inaudita contro personale addetto a far rispettare le regole di accesso alle strutture, che forniscono una drammatica istantanea della particolare situazione che sono costrette ad affrontare determinate categorie di lavoratori, dalla quale devono scaturire attente riflessioni sull’opportunità di regolare meglio le norme che disciplinano la sicurezza sui luoghi di lavoro e la tutela della salute dei lavoratori.

Nel corso degli anni siamo stati ahimè, muti spettatori di scene di violenza, che si sono concluse con la morte di guardie giurate, agenti di polizia e carabinieri che, nell’esercizio del proprio ruolo, sono stati travolti dalla rabbia, dalla follia, dall’esasperazione, dall’arroganza, dalla sregolatezza di persone prive di ideali e costumi, abituate a vivere al di fuori delle regole e ad esaltare le proprie necessità.

I primi due casi descritti ci portano a riflettere sulla particolarità della circostanza legata all’emergenza da coronavirus e al non rispetto delle regole imposte per limitare il contagio con dispositivi di protezione individuale, e quindi a supporre che se al posto di un essere umano ci fosse stato un tornello gestito da un sistema di rilevazione dei dispostivi e controllo accessi, non si sarebbero verificati sinistri, il caso degli agenti feriti ad Aversa mentre tentavano di sventare una rapina ci porta a meditare sull’opportunità di praticare controlli preventivi sulle persone in entrata presso le strutture.

In tutti i casi, se rifletti attentamente, converrai che si è trattato di un controllo accessi gestito senza il supporto di sistemi automatici, che invece aiutano a salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

I sistemi automatici per la gestione degli accessi (fai clic qui per approfondire) rappresentano un’efficace integrazione tecnologica ai tradizionali sistemi di controllo, e dovrebbero seriamente essere presi in considerazione dai datori di lavoro, nell’ottica di garantire la sicurezza e la salute dei luoghi di lavoro.

Tuttavia come sicuramente immagini, non tutti sono disposti ad implementare la tecnologia nei sistemi tradizionali, le ragioni sono diverse e certamente obietterai che il costo di tali sistemi rappresenta uno dei principali deterrenti, ma hai considerato quanto vale per te la sicurezza delle persone che ami?

Pensaci! Se al posto della guardia giurata morta negli Stati Uniti ci fosse stato un tuo caro, come ti saresti sentito?

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Coronavirus, in stato di fermo il quarantenne che non indossava mascherina e guanti e che ha aggredito una guardia giurata
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Coronavirus, in stato di fermo il quarantenne che non indossava mascherina e guanti e che ha aggredito una guardia giurata
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È fuori pericolo invece, la guardia giurata irpina rimasta ferita, insieme ad un collega fuori servizio, durante la rapina in banca avvenuta lunedì ad Aversa. Sottoposti entrambi ad intervento chirurgico, sono stati dichiarati fuori pericolo.

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Nel corso degli anni siamo stati ahimè, muti spettatori di scene di violenza, che si sono concluse con la morte di guardie giurate, agenti di polizia e carabinieri che, nell’esercizio del proprio ruolo, sono stati travolti dalla rabbia, dalla follia, dall’esasperazione, dall’arroganza, dalla sregolatezza di persone prive di ideali e costumi, abituate a vivere al di fuori delle regole e ad esaltare le proprie necessità.

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