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Sicurezza, come difendersi dai disturbatori di frequenza: Jammer

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Disturbatori di frequenza

La diffusione di dispositivi elettronici dotati di tecnologia di ultima generazione apre un’ampia visuale sul panorama dei loro possibili impieghi. Sempre più spesso ci capita di apprendere di notizie di furti compiuti sfruttando disturbatori di frequenza che interrompono la comunicazione dei sistemi antifurto.

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Cosa sono i disturbatori di frequenza?

I disturbatori di frequenza sono dispositivi elettronici che generano onde elettromagnetiche che interrompono i sistemi di comunicazione.

Quali sono i principali utilizzi?

I disturbatori di frequenza, meglio conosciuti con il termine Jammer, vengono utilizzati principalmente dalle forze dell’ordine e dalle forze armate per impedire l’innesco di ordigni esplosivi, quindi per prevenire attacchi terroristici e per interrompere comunicazioni radio dei nemici. In ambito civile e paramilitare vengono impiegati per interrompere la trasmissione delle microspie, per inibire le frequenze GSM impedendo la localizzazione di veicoli, per svolgere riunioni in tutta tranquillità, per inibire l’uso del telefono in ambiente di lavoro, per interrompere le interferenze con apparati elettromedicali e in generale come precauzione contro la maleducazione.

Come funzionano?

I Jammer emettono impulsi che disturbano le frequenze GSM, GPS e radio per saturare l’ambiente di onde radio che interrompono la comunicazione dei dispositivi che sfruttano le onde radio, tecnologia wifi e wireless e gli antifurto satellitari.

Volendo ricorrere ad un esempio pratico ipotizziamo di aver parcheggiato un veicolo dotato di antifurto satellitare e di aver premuto il pulsante di chiusura del telecomando. Se nel raggio di 10/15 metri c’è un disturbatore di frequenza l’input del telecomando di chiusura non viene codificato e interpretato dall’antifurto e pertanto il veicolo rimane aperto.

È lecito usare i Jammer?

La Commissione Europea considera non conformi i disturbatori di frequenza, che pertanto sono privi della marcatura CE. La legislazione italiana ne vieta l’impiego per interrompere il servizio pubblico, che sia comunque diverso da quello previsto nella difesa nazionale e per scopi militari, con gli art. 340, 617, 617 bis del Codice Penale e prevede la reclusione da uno a cinque anni.

È possibile trovarli in vendita?

La vendita dei disturbatori di frequenza è prevista per i soli scopi militari e di difesa nazionale, tuttavia ci sono siti internet che vendono i Jammer senza porsi troppi scrupoli circa l’impiego. A seconda della potenza del segnale sono disponibili ad un costo relativamente accessibile di € 300,00 fino ad arrivare a modelli che superano anche i 30.000,00 €.

Come ci si difende dai Jammer?

Sempre più spesso le pagine di cronaca si riempiono di notizie di furti avvenuti con l’ausilio dei Jammer. I ladri azionano il dispositivo per interrompere la comunicazione degli antifurto satellitari, dei combinatori telefonici che utilizzano reti GPRS, GSM, 3G per poter agire indisturbati e impedire la localizzazione del veicolo. Per poter contrastare l’effetto dei disturbatori sono stati sviluppati sistemi di allarme a doppia frequenza (che sfruttano due frequenze di trasmissione: 433866MZ), ma l’unica che sembrerebbe veramente neutralizzare l’azione dei disturbatori è l’ADSL Satellitare.

Per difendersi dagli attacchi Jammer è utile dotarsi di sistemi non sensibili ai disturbatori di frequenza. Nel caso specifico degli antifurto satellitari installati sui veicoli può essere utile anche un banale controllo della chiusura dopo aver premuto il pulsante del telecomando. Come già detto, spesso si è convinti di aver chiuso il veicolo azionando la chiusura dal telecomando, ma la presenza di un disturbatore può rendere vana la pratica, a nostra insaputa. Verificare di aver chiuso il veicolo, può aiutare a prevenirne il furto.

Per l’impiego di disturbatori su sistemi di allarme per abitazioni è utile sapere che il rimedio più efficace contro gli attacchi Jammer è la scelta di un servizio di Tele-presenza. In pratica pur volendo sfruttare frequenze di trasmissione diverse da quelle condizionate dai Jammer, resta sempre il rischio che la comunicazione del combinatore telefonico si interrompa e non si riesca a sapere in tempo utile che è in corso un furto in casa. L’impiego di un sistema di Tele-presenza evita questo rischio, perché essendo l’area di interesse sorvegliata da un operatore di telecontrollo, l’assenza di comunicazione viene immediatamente interpretata come allarme e intraprese le misure di dissuasione audio a carico degli intrusi.

Se ti è piaciuto questo articolo, aggiungi un commento o condividi con noi la tua esperienza. Se invece desideri informazioni più dettagliate sul servizio di Telepresenza per la tua azienda o abitazione, contattaci e richiedi una consulenza gratuita

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I disturbatori di frequenza sono dispositivi elettronici che generano onde elettromagnetiche che interrompono i sistemi di comunicazione.

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Come funzionano?

I Jammer emettono impulsi che disturbano le frequenze GSM, GPS e radio per saturare l’ambiente di onde radio che interrompono la comunicazione dei dispositivi che sfruttano le onde radio, tecnologia wifi e wireless e gli antifurto satellitari.

Volendo ricorrere ad un esempio pratico ipotizziamo di aver parcheggiato un veicolo dotato di antifurto satellitare e di aver premuto il pulsante di chiusura del telecomando. Se nel raggio di 10/15 metri c’è un disturbatore di frequenza l’input del telecomando di chiusura non viene codificato e interpretato dall’antifurto e pertanto il veicolo rimane aperto.

È lecito usare i Jammer?

La Commissione Europea considera non conformi i disturbatori di frequenza, che pertanto sono privi della marcatura CE. La legislazione italiana ne vieta l’impiego per interrompere il servizio pubblico, che sia comunque diverso da quello previsto nella difesa nazionale e per scopi militari, con gli art. 340, 617, 617 bis del Codice Penale e prevede la reclusione da uno a cinque anni.

È possibile trovarli in vendita?

La vendita dei disturbatori di frequenza è prevista per i soli scopi militari e di difesa nazionale, tuttavia ci sono siti internet che vendono i Jammer senza porsi troppi scrupoli circa l’impiego. A seconda della potenza del segnale sono disponibili ad un costo relativamente accessibile di € 300,00 fino ad arrivare a modelli che superano anche i 30.000,00 €.

Come ci si difende dai Jammer?

Sempre più spesso le pagine di cronaca si riempiono di notizie di furti avvenuti con l’ausilio dei Jammer. I ladri azionano il dispositivo per interrompere la comunicazione degli antifurto satellitari, dei combinatori telefonici che utilizzano reti GPRS, GSM, 3G per poter agire indisturbati e impedire la localizzazione del veicolo. Per poter contrastare l’effetto dei disturbatori sono stati sviluppati sistemi di allarme a doppia frequenza (che sfruttano due frequenze di trasmissione: 433866MZ), ma l’unica che sembrerebbe veramente neutralizzare l’azione dei disturbatori è l’ADSL Satellitare.

Per difendersi dagli attacchi Jammer è utile dotarsi di sistemi non sensibili ai disturbatori di frequenza. Nel caso specifico degli antifurto satellitari installati sui veicoli può essere utile anche un banale controllo della chiusura dopo aver premuto il pulsante del telecomando. Come già detto, spesso si è convinti di aver chiuso il veicolo azionando la chiusura dal telecomando, ma la presenza di un disturbatore può rendere vana la pratica, a nostra insaputa. Verificare di aver chiuso il veicolo, può aiutare a prevenirne il furto.

Per l’impiego di disturbatori su sistemi di allarme per abitazioni è utile sapere che il rimedio più efficace contro gli attacchi Jammer è la scelta di un servizio di Tele-presenza. In pratica pur volendo sfruttare frequenze di trasmissione diverse da quelle condizionate dai Jammer, resta sempre il rischio che la comunicazione del combinatore telefonico si interrompa e non si riesca a sapere in tempo utile che è in corso un furto in casa. L’impiego di un sistema di Tele-presenza evita questo rischio, perché essendo l’area di interesse sorvegliata da un operatore di telecontrollo, l’assenza di comunicazione viene immediatamente interpretata come allarme e intraprese le misure di dissuasione audio a carico degli intrusi.

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