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Operazione Smokin’ field in atto dalle prime ore del giorno mentre la Campania rivive l’incubo dei rifiuti incendiati

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Operazione Smokin’ field in atto dalle prime ore del giorno mentre la Campania rivive l’incubo dei rifiuti incendiati

Si terrà oggi la Conferenza Stampa negli uffici della Procura di Roma che riassume gli esiti di sequestri e perquisizioni svolti congiuntamente da Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri nell’ambito dell’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, nelle province di Roma, Latina, Frosinone e Napoli per individuare siti che si occupano di traffico illecito di rifiuti, discariche abusive e scongiurare danni all’ambiente.

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L’operazione denominata “Smokin’ Field” si svolge mentre la Campania torna a rivivere l’incubo dei rifiuti per strada e gli incendi ai cassonetti: al momento si contano ben 48 campane, incendiate da delinquenti che con il volto coperto, a bordo di scooter, lanciano tizzoni, provocando tra l’altro anche l’incendio di auto e motorini.

Erano cinque anni che non si verificavano eventi simili e mentre la Procura indaga, il fuoco continua a far danni! L’altra notte al deposito di rifiuti di Sant’Antonio Abate, dove una volta aveva sede una fabbrica di pomodori, e da alcuni mesi adibita a deposito per lo stoccaggio di rifiuti differenziati non tossici da un’azienda che si occupa della nettezza urbana, è stato spento un incendio.

Momenti di tensione sono stati vissuti dalla popolazione costretta ad evacuare le case limitrofi. Non si conosce ancora la natura del rogo, che ha visto impegnati carabinieri della stazione di Sant’Antonio A., Castellammare di Stabia e i vigili del fuoco di Torre del Greco, ma si è fortunatamente scongiurato il pericolo che le fiamme raggiungessero il vicino deposito di legname, che avrebbe reso le operazioni di spegnimento dell’incendio più complicate.

Il clima di questi giorni certo non facilita la situazione e il consigliere comunale di San Giorgio ha già segnalato all’ASL la presenza di rifiuti abbandonati: materassi, plastica, sacchi neri, materiale di risulta e l’erba alta e secca nei pressi dell’asilo nido comunale, dove due mesi fa era stato incendiato un capannone in legno adiacente alla scuola.

Non meno allarmante il contesto che si ritrova a vivere la popolazione di Marano. Per due chilometri, lungo la strada a confine tra Marano e Napoli, si estende infatti una discarica a cielo aperto dove vengono depositati rifiuti di vario genere.

Il Comune di Marano ha presentato un progetto per l’installazione di telecamere di videosorveglianza. Il progetto pare sia stato anche autorizzato dalla Regione, ma i tempi di installazione vanno a rilento e si teme che l’ondata di caldo possa alimentare incendi e recare danni all’ambiente.

Come ogni stagione estiva ci ritroviamo a dover fronteggiare l’emergenza degli incendi e danneggiamenti di vario genere. Eventi il cui verificarsi potrebbe essere scongiurato appunto dall’installazione di impianti di videosorveglianza, previsti tra l’altro nei piani di riqualificazione urbana.

La domanda allora nasce spontanea: ravveduta l’opportunità di sorvegliare le aree con impianti audiovisivi e servizi tecnologici di portierato e guardiania virtuale, perché non si procede alla riqualificazione del territorio e alla salvaguardia dell’ambiente?

Aspettiamo gli esiti dell’operazione Smokin’ Field e speriamo di ottenere qualche risposta che non ci spinga alla muta rassegnazione!

 

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Erano cinque anni che non si verificavano eventi simili e mentre la Procura indaga, il fuoco continua a far danni! L’altra notte al deposito di rifiuti di Sant’Antonio Abate, dove una volta aveva sede una fabbrica di pomodori, e da alcuni mesi adibita a deposito per lo stoccaggio di rifiuti differenziati non tossici da un’azienda che si occupa della nettezza urbana, è stato spento un incendio.

Momenti di tensione sono stati vissuti dalla popolazione costretta ad evacuare le case limitrofi. Non si conosce ancora la natura del rogo, che ha visto impegnati carabinieri della stazione di Sant’Antonio A., Castellammare di Stabia e i vigili del fuoco di Torre del Greco, ma si è fortunatamente scongiurato il pericolo che le fiamme raggiungessero il vicino deposito di legname, che avrebbe reso le operazioni di spegnimento dell’incendio più complicate.

Il clima di questi giorni certo non facilita la situazione e il consigliere comunale di San Giorgio ha già segnalato all’ASL la presenza di rifiuti abbandonati: materassi, plastica, sacchi neri, materiale di risulta e l’erba alta e secca nei pressi dell’asilo nido comunale, dove due mesi fa era stato incendiato un capannone in legno adiacente alla scuola.

Non meno allarmante il contesto che si ritrova a vivere la popolazione di Marano. Per due chilometri, lungo la strada a confine tra Marano e Napoli, si estende infatti una discarica a cielo aperto dove vengono depositati rifiuti di vario genere.

Il Comune di Marano ha presentato un progetto per l’installazione di telecamere di videosorveglianza. Il progetto pare sia stato anche autorizzato dalla Regione, ma i tempi di installazione vanno a rilento e si teme che l’ondata di caldo possa alimentare incendi e recare danni all’ambiente.

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