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Blockchain: Summit di Malta e le tre leggi per regolare le transazioni

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Blockchain: Summit di Malta e le tre leggi per regolare le transazioni

Dal 22 al 24 maggio 2019 si è tenuta la seconda edizione del vertice Malta Blockchain Summit, ma in questo articolo andremo ad analizzare gli eventi del primo incontro che ha radunato l’intero sistema blockchain a St. Julian a novembre 2018.

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Grazie ai 3 atti introdotti per regolare le transazioni, il paese mediterraneo nello scorso anno si è guadagnato la nomina di “isola della Blockchain” per eccellenza, mettendo così Malta al primo posto nella corsa globale verso la legalizzazione delle valute virtuali e della DLT.

I disegni di legge, entrati in vigore il 1º novembre, sono un passo del governo maltese verso la regolamentazione e la messa a norma ritenuta da sempre necessaria per chi vuole operare in Blockchain.

A Malta si è scelto di puntare sulla cryptoeconomy e le regolamentazioni introdotte rappresentano un principio di innovazione teso ad incrementare il mercato e a promuoverne la crescita, ma andiamo a vedere quali sono le 3 importanti leggi che assicurano un quadro giuridico chiaro ed affidabile.

Partiamo dalla più interessante, con l’atto denominato “Malta Digital Innovation Authority Act“ (MDIA) l’isola del mediterraneo si dichiara innovatrice del settore, permette al paese di dotarsi di un’Autorità indipendente tesa alla vigilanza delle aziende che si basano su Blockchain e allo stesso tempo assicura soluzioni e servizi per chi fa uso di tecnologie innovative.

Cosa permette l’MDIA e qual è il suo scopo? 

Il MDIA Act ha come scopo la promozione e la crescita del settore. É un organo centrale che supervisiona e certifica le piattaforme DLT, gli smart contracts e i fornitori di servizi a essi associati monitorandone in simultanea lo sviluppo.

Un’autorità che rafforza il grado di complicità e comunicazione con gli enti nazionali ed internazionali, supporta ed incoraggia ogni tipo di innovazione garantendo flessibilità e trasparenza una volta certificato l’accordo che identifica un progetto come tecnologia innovativa.

Usare la parola Autorità non è un caso, grazie ad essa è possibile amministrare e registrare attività ed operazioni, ma l’aspetto più interessante è la possibilità di introdurre standards di qualità e di sicurezza per ogni soluzione o servizio.

I poteri attribuiti all’Autorità prevedono un codice legislativo da rispettare, che permette di disciplinare attività prima d’ora non tracciabili e introduce sanzioni per operazioni che non sono a norma includendo fra esse anche l’arresto.

Le altre due leggi, che vanno di pari passo con Malta Digital Innovation Act (MDIA) sono: la ITAS e la VFA.

Cosa significa ITAS

ITAS è l’acronimo di Innovative Technology Arrangements and Services ed è una legge principalmente finalizzata alla registrazione e regolamentazione sia degli accordi di certificazione di piattaforme tecnologiche di DLT (Distributed Ledger Technologies) sia dei fornitori di servizi innovativi (Technology Service Provider).

In poche parole quest’atto è strettamente legato alla progettazione e alla fornitura di DLT, ma anche alla gestione di contratti intelligenti (smart contracts) e relative applicazioni.

Grazie a questa normativa i consumatori, così come gli investitori, hanno la certezza giuridica delle azioni svolte sul portale, non c’è quindi il rischio di perdere un investimento monetario o cadere in qualche truffa o forma di frode.

Essa aiuta ad avere una panoramica dei processi, dà il diritto a chi ne prende parte di avere sicurezza quando si investe in una certa tecnologia assicurandone anche il corretto sviluppo dell’industria Blockchain.

Sarà infatti l’Autorità centrale a mantenere un registro elettronico pubblico con tutti i tipi di riconoscimenti concessi ai richiedenti, con le relative informazioni di identificazione dei candidati e le attività che gli sono state concesse di svolgere.

Cos’è la VFA

La (VFA) Virtual Financial Assets è invece una normativa strettamente legata al campo finanziario, fornisce un quadro normativo per le ICO e gli scambi crittografici.

La possiamo immaginare come un registro di norme e regole che fa chiarezza sui permessi necessari ai consumatori, sul tipo di licenze e sulle applicazioni, dando così modo di regolare ogni aspetto delle imprese o dei progetti che partono da esse con l’intenzione di proteggere chi decide di investirvi.

La legge delinea i requisiti per coloro che lanciano nuove valute sul mercato attraverso le ICO, così come per i servizi di brokeraggio, i gestori e i fornitori di wallets, consulenti per gli investimenti e soprattutto per chi effettua scambi di cryptovalute.

La VFA definisce le ICO come un mezzo di raccolta di capitali vendendo in cambio attività finanziarie virtuali agli investitori.

Come preannunciato nei precedenti articoli, l’ammissione e la negoziazione su una piattaforma DLT deve avvenire con un white paper registrato da consegnare all’Autorità competente, in questo caso la MSFAMalta Financial Services Authority” che mette a disposizione informazioni e requisiti che il white paper deve rispettare per far sì che sia convalidato il progetto.

Bisogna chiarire però che sia la VFA che l’ITAS definiscono una DLT come: un database distribuito, decentralizzato, condiviso e replicato dove la crittografia rende le operazioni immutabili e quindi verificabili.

Il governo di Malta ha voluto dare un segnale forte: il paese si è esposto alla Blockchain con la forte volontà di creare attorno ad essa un quadro normativo e permettere a chi oggi ne fa uso di avere una certezza giuridica sulle azioni svolte nel portale.

Questo è un grande passo per anche per l’unione Europea, l’isola garantendo la protezione dei commercianti del futuro attira i loro investimenti, fa rispettare gli standard anti-riciclaggio oltre che partecipare alla diffusione e lo sviluppo del sistema Blockchain, oramai destinato a rivoluzionare il mercato finanziario mondiale.

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Cos’è la VFA

La (VFA) Virtual Financial Assets è invece una normativa strettamente legata al campo finanziario, fornisce un quadro normativo per le ICO e gli scambi crittografici.

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